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Il protagonista di Dustur: “La costituzione mi ha salvato”

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Venerdì 12 maggio, cineteatro “S. Amanzio”, ore 21. Proiezione del film di Marco Santarelli “Dustur-La costituzione”. Storia di una conversione laica raccontata in prima persona dal protagonista del film Samad Bannaq, intervistato dal giornalista Diego Motta. In collegamento skype fratel Ignazio De Francesco, il monaco dossettiano che ha seguito Samad nel suo percorso di avvicinamento ai principi “sacri” della nostra costituzione.

Nel 2016 il documentario ha vinto il premio Extr’A – Razzismo brutta storia al 26° Festival del cinema africano, Asia e America latina di Milano. Il regista Marco Santarelli ha scelto di raccontare la sfida dell’integrazione raccontando un corso sulla Costituzione frequentato da un gruppo di detenuti nordafricani nella Casa circondariale Dozza di Bologna. Nel 2015, nell’arco di alcuni mesi, il carcere ha aperto le porte a esperti di islam, docenti universitari, mediatori culturali che si sono seduti al fianco dei detenuti per rileggere i diritti e i doveri sanciti dalla Costituzione italiana attraverso lo sguardo del mondo arabo e la lingua araba stessa, per terminare con la stesura di una nuova Carta costituzionale scritta dai detenuti stessi. Il corso è stato coordinato da fratel Ignazio De Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata – la comunità di Monte Sole fondata da don Giuseppe Dossetti -, esperto di spiritualità islamica.

Parallelamente alle lezioni per i detenuti all’interno del Dozza, il documentario segue la storia fuori dal carcere di un giovane marocchino che sta aspettando il fine pena e si impegna per ricostruirsi una vita in Italia all’interno della legalità. 

Il dialogo fra le culture si può instaurare sulla base del confronto fra le Carte Costituzioni, le norme civili, i diritti e i doveri che regolano la società di Paesi diversi. Cosa vuol dire libertà di espressione? E cosa significa difendere la libertà religiosa? E’ lecito cambiare il proprio credo, convertirsi dall’islam al cristianesimo e viceversa? 

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ECCO COME SI SONO SVOLTI I FATTI

Qui di seguito, in sintesi cronologica, i motivi che hanno costretto la nostra associazione “I care” a rinunciare ad organizzare “Tacalaspina – music street festival” il 27 maggio 2017 (data già stabilita da tempo).

12 gennaio 2017 – Una nostra delegazione si reca all’appuntamento con il sindaco Colombo per organizzare “Tacalaspina” 2017.
NON SIAMO RICEVUTI
Parliamo con gli assessori Bianchi e Carnesecchi che ci dicono di mettere per iscritto le nostre richieste che saranno valutate a breve.

19 gennaio 2017 – Protocolliamo in Comune le nostre richieste, tra cui: il patrocinio, un contributo economico, un aiuto da parte del Comune per gli allacciamenti elettrici, per i parcheggi e per migliorare la raccolta differenziata durante lo svolgersi dell’evento.
NON RICEVIAMO NESSUNA RISPOSTA

2 febbraio 2017 – Fissato un nuovo appuntamento con il sindaco Colombo, che viene rinviato il giorno prima a data da destinarsi. ANCORA NESSUNA RISPOSTA

23 febbraio 2017 – Nuovo appuntamento con la vice-sindaca Bussolotti. Giunti in Comune, il segretario comunale dott. Crescentini ci consegna a mano una richiesta di “approfondimento istruttorio” (vedi sotto) con una serie di punti che, di fatto, impedisce al Comune di soddisfare le nostre richieste.
ANCORA UN NULLA DI FATTO

I numerosi punti che ci vengono contestati (molti di essi riguardano i bilanci dell’associazione) ci lasciano esterrefatti. È chiara ed evidente la volontà dell’amministrazione comunale di metterci i bastoni tra le ruote nell’organizzazione di Tacalaspina (che, a questo punto, è compromessa). In particolare, a nostra precisa domanda, il segretario comunale dott. Crescentini ci risponde che la concessione del patrocinio è una scelta politica e che, se anche se dovessimo rispondere a tutte le richieste di chiarimento, non è detto che il patrocinio venga automaticamente concesso. Senza patrocinio, per l’evento “Tacalaspina”, ci toccherà pagare la Tosap (Tassa di occupazione del suolo pubblico), condizione per noi assolutamente inaccettabile visto che, contrariamente a quello che sostiene il comune, non svolgiamo un’attività commerciale, ma un evento culturale e sociale che va a beneficio di tutto il paese (associazioni e commercianti compresi), che serve ad “I care” per raccogliere fondi per finanziare tutte le attività, completamente gratuite, che svolge durante l’anno (che ovviamente non godono di alcun sostegno da parte del Comune).

14 aprile 2017 – L’Amministrazione comunale, prima che “I care” abbia comunicato di rinunciare all’organizzazione di Tacalaspina, rende pubblico questo avviso: “Dal 2009 ad oggi non è stato mai vietato a nessuna ssociazione presente sul territorio di realizzare eventi o di svolgere la propria attività nel rispetto delle regole e norme vigenti, in particolar modo alle associazioni Pro Loco di Travedona Monate e I care (Tacalaspina)”.

Lo stesso giorno “I care” risponde così: C’è un modo più subdolo di vietare, che non è quello di porre divieti. È quello di mettere continui ostacoli che si vogliono, per convenienza, chiamare regole. Regole che si chiede vengano rispettate, guarda caso, solo da alcune associazioni come la nostra. Noi di I CARE abbiamo chiesto il patrocinio, per Tacalaspina music street festival, per iscritto in data 19 gennaio 2017 (protocollo n. 661) all’amministrazione comunale di Travedona Monate. Patrocinio che, ad oggi, non ci è stato ancora concesso. Senza il patrocinio potremmo essere costretti a pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Questo, per un’associazione che organizza una festa anzitutto per il paese, ci pare inaccettabile.  Abbiamo chiesto al sindaco tre appuntamenti (12 gennaio, 2 febbraio, 23 febbraio). Appuntamenti che ha sistematicamente rinviato o disertato. Certo questo non è ‘vietare’ ma ‘è fare in modo che non si possa fare’. E senza neanche avere il coraggio di metterci la faccia.”

Il direttivo di I CARE

L’associazione “I CARE” ha consegnato in questi giorni una risposta dettagliata a tutti i punti richiesti dal segretario comunale (vedi sotto), ma ritiene che l’atteggiamento ostile da parte dell’amministrazione impedisca di fatto qualsiasi collaborazione futura nell’organizzazione di “Tacalaspina”.

Chi ha voglia (e tempo) può leggersi i testi riportati qui di seguito, che sono i documenti ufficiali: la lettera del segretario comunale e la nostra risposta punto per punto. Come potrete vedere l’unico errore nei bilanci di “I care” è stato quello, in totale buona fede, di aver inviato al Comune di Travedona Monate un bilancio “parziale” 2013 e di non aver successivamente inviato il definitivo. In questo sta tutta la nostra “colpa”. Tutto il resto, sono pretesti politici per buttare fango sulla nostra associazione.

Ci sorge spontanea una domanda, anzi due: perché quel bilancio “parziale” del 2013, che è in possesso del Comune da ben tre anni, ci viene contestato solo adesso? E perché, nonostante questo bilancio “sbagliato”, il Comune negli anni passati ci ha sempre concesso il patrocinio?

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Aiutiamo il “Bosco Verde” a realizzare i suoi sogni

La cooperativa “Il Bosco Verde” di Castello Cabiaglio sta partecipando ad un bando dell’Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di assistenza sociale) con un progetto dal titolo “Il Bosco Maestro”, progetto che è centrato su alcune giornate formative che la cooperativa sta organizzando e che si svolgeranno nel corso di un anno. Questo bando potrebbe dare alla cooperativa la possibilità di realizzare un sogno che da parecchio tempo coltiva: condividere ancora di più la sua idea di educazione e il suo progetto, rivolto non solo ai bambini, ma anche alle famiglie. Come aiutare “Il Bosco Verde”? Cliccando sul link che troverete qui in fondo. Di cosa parla nel dettaglio il progetto? Cliccando sul link troverete anche una descrizione accurata del progetto e alcune foto del Bosco Verde. Da quando si può votare? Dalle ore 10.00 del 2 marzo alle ore 18.00 del 30 marzo.

https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/schedaprogetto/16-702

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A Besozzo, grandi testimoni di pace in zone di guerra

UOMINISI NASCE (3)

Martedì 28 marzo 2017, alle ore 21, presso la Sala Mostre del Comune di Besozzo, tre testimoni d’eccezione ci dipingeranno grandi storie di guerra e di pace che oggi coinvolgono alcune delle zone più “calde” del pianeta. Calde non per il clima, ma per le tragedie che le dilaniano e che sembrano non avere fine. Drammatiche storie di guerra, ma anche di pace come quella del Cloun Il Pimpa (alias Marco Rodari) che proprio in quelle zone cerca, attraverso il sorriso, di prendersi cura dei bambini che hanno subito traumi sia fisici che psichici. Come padre Daniele Moschetti, superiore provinciale dei Comboniani in Sud Sudan, dove è in corso una delle crisi umanitarie più grandi (e meno conosciute) al mondo che ci sollecita a “rompere il silenzio per evitare un nuovo genocidio”. Come don Renato Sacco, sacerdote novarese coordinatore nazionale di Pax Christi, già protagonista con don Tonino Bello della marcia a Sarajevo nel 1992, ed oggi fortemente critico nei confronti delle spese militari per gli F35. Un titolo provocatorio “Uomini si nasce, migranti si muore” per una serata che promette emozioni forti.

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Sesto Calende, il 31 marzo comincia il Cenaforum

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Prendete nota in agenda! Gli amici di Sesto Calende organizzano un CENAforum (cena + film) molto interessante che comincerà venerdì 31 marzo presso la Fondazione Piatti. Un’occasione da non perdere per gustare la “cucina del mondo” e vedere ottimi film.

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Mapendo Africa Sound in concerto

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Domenica 12 marzo 2017 – ore 21 – Cineteatro “S. Amanzio”

I Mapendo Africa Sound nascono nel 2011 dall’incontro di alcuni componenti della tribute band “Friends of Sand Creek” con il giovanissimo cantautore congolese Valentin Mufila, giunto in Italia alla fine del 2010 per ricongiungersi alla madre e trovare una vita più dignitosa nel nostro paese. Si esibiscono domenica prossima al Cineteatro “S. Amanzio” con uno spettacolo in cui, attraverso le canzoni di Valentin, si approfondisce, divertendosi e ballando, le realtà africane più dolorose come quelle dei bambini soldato e dello sfruttamento delle risorse locali. Ingresso 5 €

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Due nuovi libri su don Milani

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A cinquant’anni dalla morte di don Lorenzo (e altrettanti dalla prima edizione di “Lettera a una professoressa”), sono uscite a breve distanza l’una dall’altra due nuove pubblicazioni su don Lorenzo Milani: “Don Milani, l’esilio di Barbiana di Michele Gesualdi, San Paolo Edizioni; e “Don Lorenzo Milani, prete, maestro e cittadino” di Giancarlo Loffarelli, Pazzini Editore. Invitiamo ovviamente tutti i nostri soci alla lettura. Soprattutto il libro di Gesualdi mostra tutto l’affetto del discepolo nei confronti del maestro e rivela anche inedite tenerezze del priore (del quale, sovente a ragione, si mostrano solamente i lati più ruvidi). ai seguenti link recensioni e approfondimenti:

http://www.famigliacristiana.it/articolo/don-lorenzo-milani-lesilio-di-barbiana.aspx

http://www.adista.it/articolo/56987?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=google_mail&utm_source=email

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5° marcia interreligiosa per la Pace

LE RELIGIONI SUL CAMMINO DELLA MISERICORDIA

Varese, 2 ottobre 2016

Quest’anno la marcia è ritornata al Sacro Monte di Varese affiancandosi ad un’iniziativa partita da mons. Erminio Villa in occasione dell’anno giubilare dedicato alla misericordia. Molte associazioni hanno aderito e fra esse anche I Care ha continuato a sostenere e ad aiutare il gruppo interreligioso nella realizzazione. Si è registrata una partecipazione di oltre 300 persone, fra loro un folto gruppo di rifugiati che hanno animato il cammino con l’ausilio di alcuni attori e di un coro della Costa d’Avorio. Giunti alla balconata si sono ascoltati gli interventi dei rappresentanti delle diverse religioni. Da sottolineare l’eccezionalità della testimonianza cristiana: un testo unico concordato da battisti, cattolici, luterani, metodisti ed ortodossi rumeni, un testo unico fatto a una sola voce. Da segnalare la presenza di Bruno Segre, voce ebraica, che ha portato l’esperienza del villaggio di Nevé Shalom/Wahat al-Salam, dove vivono insieme famiglie ebree e arabo-palestinesi. Gli altri contributi sono stati ad opera della comunità Baha’i, di quella buddista e di quella musulmana.

“…Abbagliati dal materialismo e illusi dalla tecnologia, non cadiamo nell’arroganza e nel cinismo, nell’abitudinarietà e nell’indifferenza, che anestetizzano l’animo e ci rendono ciechi di fronte alle ferite dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. La misericordia… diventi impegno personale e comunitario, affinché sviluppi in noi la capacità di aver cura uno dell’altro, sperimentando l’amore che è fondamento di vera giustizia. Le nostre mani si stringano unite in una relazione gioiosa, percorrendo con coraggio la via maestra dell’unità della famiglia umana, superando i pregiudizi e perdonando le nostre debolezze…”

http://www.varesenews.it/photogallery/la-marcia-della-pace/2/

http://www.varesenews.it/video/in-marcia-per-la-pace/

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2-3 settembre – Magre Sponde festival a Brebbia

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Ritorna con l’arrivo di settembre Magre Sponde Festival (2 e 3 settembre 2016 a Brebbia presso il Parco Terzoli di via Manzoni). Il festival che racconta e raccoglie la sponda magra del lago Maggiore in un’esplosione di suoni, arte e visioni. Per la terza volta, il festival presenta un programma che spazia dalla musica, all’arte figurativa, al fumetto e alla letteratura. La proposta è un connubio raro fra divertimento e momenti riflessivi, di relax ma anche di crescita per i partecipanti.
L’apertura ufficiale (ore 18.30) sarà un incontro con Corrado Roi. Il celebre illustratore si racconterà di fronte al pubblico e parlerà del suo personalissimo Dylan Dog e del suo nuovo progetto UT (Sergio Bonelli Editore).
Dal palco principale suoneranno Zeus, il duo formato da Luca Cavina al basso elettrico e voce (Calibro 35, Craxi, Incident on South Street) e Paolo Mongardi alla batteria (Fuzz Orchestra, Le Luci Della Centrale Elettrica, FulKanelli, ex Jennifer Gentle e Ronin). La band è reduce dal tour che li ha visti calcare i palchi di tantissime città italiane ed europee.
In apertura proposte più local del calibro di Slowtide (sonorità trip pop) e Bluesqueeze (bluestoner desertico). La serata si chiuderà con un aftershow dalle sonorità hip hop con Gelo e Stainz Music.

Il sabato invece ad aprire la serata l’incontro con Francesco Muzzopappa: lo scrittore di “Affarti di Famiglia” si racconta. Presenterà Barbara Bottazzi (Amanti dei Libri).
A seguire dal palco principale la balcan sexy night dei Babbutzi Orkestar, formazione di riferimento della musica balcanica made in Italy, e i Feat. Esserelà, la band bolognese che più di tutte ha conquistato il cuore di Varese vincendo il premio della giuria popolare alla scorsa edizione dello storico concorso varesino VA sul Palco.
Durante i due giorni di festival non mancheranno spazi dedicati alla live art e sarà presente una mostra curata da Lara Ferro e chiamata “Dal piano immaginario” in cui, attraverso lavori provenienti dell’Accademia di Brera, lo spettatore sarà guidato in un percorso magico attraverso la storia della scenografia teatrale.

Per entrambe le sere di venerdì 2 e sabato 3 settembre l’ingresso sarà gratuito.

Per info: Francesco Porrini; mail: fr.porrini@gmail.com; cell 3403586902

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Arriva il CENAforum, occhio al gusto!

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Amiche e Amici, ci sono ancora posti per il CENAforum… Non tentennate… iscrivetevi subito (al 331-2072100)!!! Quest’anno la proposta è ancora più ricca e succulenta del solito!

Venerdì 1 luglio – LUNCH BOX (cena INDIANA)

Venerdì 8 luglio – BATAD (cena Filippina)

Venerdì 15 luglio – IL PROFUMO DELLA PAPAYA VERDE (cena vietnamita).

Negli anni passati abbiamo già “assaggiato” continenti come l’Europa, l’America Latina, il Medio Oriente e l’Africa. Quest’anno con l’ASIA abbiamo in serbo molte sorprese gastronomiche che non vogliamo anticiparvi per non rovinare l’effetto sorpresa. L’obiettivo, come sempre, è quello di conoscere e assaporare cultura e cibi “diversi”, ma che, spogliandoci dai nostri pregiudizi e in un giusto clima conviviale, possiamo apprezzare e magari anche “amare”. Solo l’incontro fraterno con le altre culture può dissipare le nostre paure e aiutarci a entrare in sintonia con esse. Un percorso empatico che ha come veicoli il cinema e il cibo: due tra i piaceri a noi più cari. Se, come diceva qualcuno, “l’uomo è ciò che mangia”, potremmo anche aggiungere che è anche ciò che vede. L’importante è mangiare bene e guardare belle immagini! La scelta dell’Asia non si esaurisce qui, ci saranno sicuramente altre occasioni per approfondire un continente così vasto. L’India stessa si può considerare un “continente” nel continente. Anche come produzione cinematografica è addirittura superiore a Hollywood tanto da meritarsi l’appellativo di Bollywood. In ogni caso il nostro approccio non sarà affatto stereotipato, ma, come al solito, cercheremo di mostrare il volto più autentico del Paese. A partire proprio dal primo film Lunch Box, commedia lieve, ma tutt’altro che banale.

L’ingresso è con tessera dell’associazione (che si può fare al momento sul posto) più il prezzo del biglietto (film + cena a soli 13 euro). Obbligatoria la prenotazione al 331-2072100.

Il guadagno delle serate servirà per acquistare una lavagna multimediale per le scuole medie di Travedona Monate.