Progetti

1.

IL GREGGE DI ABRAMO

Un piccolo progetto mirato e “controcorrente”

“Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore…” (Genesi 12,4)

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Abramo accumuna in un’unica radice tutte e tre le principali religioni monoteiste. Abramo è colui che riconduce l’uomo nell’alleanza con Dio grazie ad una fede granitica. Abramo non tentenna, non fa calcoli. Spera contro ogni speranza. Abramo, anzitutto, è un pastore. Come lo sono stati i suoi avi. E come loro, dopo anni di precarietà in Italia, vuole vivere di pastorizia. Noi di I CARE vogliamo accompagnarlo in questo piccolo sogno che si sta per realizzare. Chi di voi vuol darci una mano?

Ci piace prendere spunto dal patriarca Abramo per proporre questo progetto virtuoso che vuole aiutare il nostro caro amico e fratello Abramo a ricominciare una vita dignitosa e piena di speranza, con la certezza di realizzare almeno il desiderio di stare con la sua famiglia. Come Abramo dovette andare in Egitto a causa di una carestia, anche lui venne in Italia tanti anni fa per aiutare i suoi genitori a crescere la famiglia e per molti anni i suoi sacrifici sono stati di aiuto per i suoi familiari, ma quest’anno, non riuscendo neanche più a mantenersi, è tornato definitivamente a casa. Con sé ha pochi soldi e qualche vestito ma la fede nella nostra promessa di sostenerlo ha già fatto ripartire in lui la speranza. Grazie al nostro contributo potrà radunare un suo gregge che permetterà alla sua famiglia di uscire da un lungo periodo di povertà.

Come Abramo, ci sarebbero molte altre persone che potremmo aiutare, ma siamo partiti proprio da lui perché nella carità non bisogna avere dubbi, se ci si ferma a discutere si perde un’occasione di aiutare un fratello che ha bussato alla nostra porta. Andiamo contro corrente, contro quella migratoria ma soprattutto contro quella che soffia verso l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza e la paura.

Abderraihm Khiyati, questo è il suo vero nome, ha abitato in provincia di Novara per molti anni. Noi lo abbiamo conosciuto quando nei suoi giri di venditore ambulante bussava alle nostre porte. Ora è tornato a casa a Ouled Chacha un piccolo centro vicino a Khouribga una città di circa 200000 persone, la capitale mondiale dei fosfati, che si trova a sud di Casablanca verso l’interno del Marocco. Lui vive in una costruzione molto modesta vicina a quella di suo padre e suo fratello, circondata da campi un po’ brulli e qualche campo coltivato. Ha la corrente elettrica ma non ancora l’acqua, perciò ogni giorno devono andare in paese a comprarla col carro. Allacciarsi alla rete idrica costa molto di più che portare la corrente e scavare un pozzo è ancora più costoso, per cui sinora non sono mai riusciti a fare questo investimento. Abramo ha tre figlie, di cui la più piccola ha tre anni e la più grande è andata a vivere coi suoceri poco distante ma in un paese dove può proseguire gli studi, grazie alla disponibilità dei nonni. Suo padre aveva anni fa del bestiame, che ha dovuto vendere a causa di malattie che hanno colpito la famiglia, ma questo ha permesso ad Abramo di farsi un’esperienza nel campo dell’allevamento.

In questi ultimi anni, la sua attività di venditore ambulante in Italia non gli permetteva neanche di pagarsi le spese, così fra una tazza di caffè e una di tè alla menta, abbiamo pensato a diverse soluzioni. Alla fine quella più fattibile, più praticabile e che lui si sentiva d’intraprendere è quella di aiutarlo a costituire un piccolo gregge. Appena rientrato a casa in Marocco, a settembre, Abramo si è dato subito da fare con i primi lavori. L’approvvigionamento dell’acqua, la costruzione di un ovile. Inoltre ha valutato l’affitto di un ettaro di terreno per poi fare la semina dell’orzo, perché è importante avere un terreno dove seminare una coltura da granella e un po’ di erba da fare un buon fieno.

E’ commosso per alcune offerte che ha già ricevuto (ad ottobre gli abbiamo inviato 3.500 euro) e che gli hanno permesso di iniziare i lavori e di acquistare le prime pecore. E’ pieno di speranza per le altre che arriveranno. Per sostenere il suo progetto servono circa 5000 euro. Siamo già a buon punto e non serve molto per raggiungere l’obiettivo.

L’associazione I Care raccoglie i fondi e fa da garante nell’attuazione del progetto

E’ per questo che vi proponiamo di sostenere con una donazione “Il gregge di Abramo”. Un sogno che ormai si sta concretizzando. Fra una tazza di caffè e una di tè alla menta è cresciuta un’amicizia, un rapporto di fiducia e fratellanza, che ha motivato questo progetto.

Abderraihm Khiyati, noto come Abramo, lo abbiamo conosciuto quando nei suoi giri di venditore ambulante bussava alle nostre porte. Ora è tornato a casa, a Ouled Chacha un piccolo centro vicino a Khouribga una città di circa 200000 persone, la capitale mondiale dei fosfati, che si trova a sud di Casablanca verso l’interno del Marocco. Lui vive in una costruzione molto modesta vicina a quella di suo padre e suo fratello, circondata da campi un po’ brulli e qualche campo coltivato. Ha la corrente elettrica e con i soldi che sinora gli abbiamo fatto pervenire, ha costruito un pozzo e iniziato l’acquisto di alcune pecore. Mancano ancora alcuni fondi per completare l’acquisto previsto di 20 pecore. Se ne acquistate una potrete darle anche il nome.

Puoi aiutare Abramo a far partire con dignità la piccola attività di allevatore di pecore da carne attraverso un contributo in contanti o un bonifico.

IBAN: IT09 R050 1801 6000 0000 0138 108, Banca Etica filiale di Milano, intestato a: I Care, via ai monti 327, Travedona-Monate, nella causale indicare: progetto il gregge di Abramo

Per info Fausto 347 95 90 670

 

2.

FACCIAMO LA DIFFERENZ(iat)A

Per una corretta gestione dei rifiuti a partire dalla scuola

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L’associazione I CARE, in collaborazione con CAST di Laveno, ha promosso presso la scuola primaria di secondo grado di Travedona Monate un progetto articolato volto a sensibilizzare i ragazzi e la comunità che li circonda nella gestione dei rifiuti che producono. La salvaguardia dell’ambiente attraverso la riduzione degli scarti e la loro differenziazione si traduce nel rispetto di ciò e di chi ci circonda e passa attraverso un percorso di collaborazione e partecipazione che coinvolga i ragazzi e la comunità.

Il progetto ha coinvolto i ragazzi delle classi 2° della scuola secondaria di primo grado G. Leva di Travedona, per accompagnarli in un percorso di sensibilizzazione e di responsabilizzazione sulla gestione dei rifiuti, rendendoli delle “sentinelle della sostenibilità” di tutta la comunità, promuovendo così l’attuazione di buone pratiche nell’ambito dei rifiuti.

Obiettivi

  1. Fornire agli studenti gli strumenti pratici ed educativi per una corretta differenziazione dei rifiuti
  2. Stimolare gli studenti alla riflessione su temi quali il rispetto dell’ambiente, il consumo responsabile e la sostenibilità
  3. Promuovere la presa di coscienza sull’organizzazione della raccolta differenziata e della responsabilità che ognuno ha nei confronti dei propri rifiuti
  4. Incoraggiare gli studenti della scuola secondaria di primo grado G. Leva, la cittadinanza di Travedona e degli altri comuni di provenienza degli alunni all’applicazione delle buone pratiche nei confronti dei rifiuti

Attività principali

  • Mappatura della produzione di rifiuti a scuola e loro classificazione: attraverso un’indagine della durata di un mese i ragazzi identificheranno i rifiuti prodotti a scuola misurandone il peso e la quantità di CO2 relativa emessa nell’atmosfera (novembre-dicembre 2015)
  • Indagine sulla produzione e smaltimento dei rifiuti a casa – svolta dai ragazzi stessi attraverso un questionario e una modalità simile a quelle usate a scuola (novembre 2015 – gennaio 2016)
  • Laboratori di approfondimento a scuola su ecosistemi naturali, biodegradabilità, impatto dei rifiuti nell’ambiente, buone pratiche di gestione dei rifiuti (novembre 2015 – aprile 2016)
  • Incontro di approfondimento di tutte le classi con un tecnico specializzato (Michele Giavini) su: provenienza, imballaggio, analisi dell’etichetta, tempi di biodegradabilità e smaltimento dello scarto (gennaio 2016)
  • Ideazione ed elaborazione di un reportage fotogiornalistico dal titolo “Mi rifiuto” (stampato in 150 copie)
  • Layout 1
  • Identificazione dei percorsi di smaltimento dei rifiuti della comunità di Travedona e degli altri comuni interessati, dalla prima raccolta sino alla destinazione finale, con stesura di una mappa ad opera dei ragazzi (novembre 2015 – marzo 2016)
  • Visita agli impianti di raccolta e di riciclaggio in funzione della disponibilità
  • Proiezione del film-documentario “Trashed” presso il Cine Teatro di Travedona (uno nel primo e uno nel secondo quadrimestre)
  • Mappatura dei luoghi della comunità in cui la gestione dei rifiuti risulta difficile e/o critica (smaltimenti abusivi nei boschi, abbandono sulle strade, ritrovamenti sulle rive del lago, comportamenti comunitari in certi luoghi o in certi eventi, dal cimitero alle manifestazioni popolari), con particolare attenzione ai luoghi frequentati dai ragazzi (scuola, mensa scolastica, casa, oratorio, cinema, ecc. )
  • Evento di presentazione dei risultati del progetto alla comunità: presentazione del reportage realizzato dai ragazzi, proiezione di un documentario (Trashed) (maggio 2016)

Durata: novembre 2015 – giugno 2016

Metodologia

Attraverso attività realizzate sia in classe che esternamente alla scuola i ragazzi approfondiranno il tema dei rifiuti e le problematiche ad esso connesse, sempre con uno sguardo positivo, che mira a stimolare da un lato la presa di coscienza e dall’altro un atteggiamento propositivo, che renda gli alunni consapevoli del loro ruolo nell’attuazione di buone pratiche e nella diffusione delle stesse. Le modalità con cui si realizzerà il progetto si basano su un approccio maieutico con i ragazzi, rendendoli protagonisti, facendo emergere la loro creatività e utilizzando tutte le possibili forme di espressione.

Soggetti coinvolti

  • I Care: Associazione culturale di Travedona Monate (VA) che si ispira al pensiero di don Lorenzo Milani che porta avanti attraverso l’organizzazione di numerose iniziative sul territorio.
  • CAST (Centro per un appropriato sviluppo tecnologico): ONG di Laveno che si occupa di cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo e di educazione e sensibilizzazione alle energie rinnovabili, stili di vita e consumi in Italia.
  • La scuola secondaria di primo grado G. Leva di Travedona Monate
  • I Comuni di Travedona Monate, Cadrezzate, Osmate e Comabbio da cui provengono i ragazzi della scuola, con cui costruiremo una collaborazione dinamica per attualizzare il progetto e contestualizzarlo a tutte le comunità