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La curcuma della discordia e la saggezza di una mamma

curcuma

L’iniziativa dell’amministrazione comunale di Azzate (Va) ha suscitato un vespaio politico. In realtà era stata presentata alle famiglie con una circolare messa in cartella agli alunni della primaria. Martedì 28 marzo, alla mensa della scuola primaria, sarebbero stati serviti i piatti tipici della Nigeria, da assaporare tutti insieme: i bambini della scuola insieme con i quattro giovani rifugiati, ospitati da un anno in paese. Il menu prevedeva: riso Thai aromatizzato con curcuma, cosce di pollo al pomodoro, fagioli e patate in umido e frutta.

Reazioni scomposte

La notizia, giunta all’orecchio di Emanuele Monti, consigliere regionale di Lega Nord, ha scatenato un putiferio. “Al posto che dar da mangiare ai bambini la curcuma, o altra roba improbabile – ha tuonato il Monti – si dovrebbe magari pensare (…) maggiormente alla valorizzazione del patrimonio tradizionale, anche culinario, del nostro territorio. Anche perché così facendo sembra proprio che qualcuno voglia far passare il messaggio che siano i bambini italiani a doversi adattare agli usi di quelli stranieri e non il contrario. A ciò va aggiunto infine anche una questione più importante, che riguarda direttamente la salute dei bambini. Ci chiediamo infatti se questa iniziativa sia stata condivisa con l’Agenzia di tutela della salute di competenza, che mi risulta abbia non poca voce in capitolo su questo ambito; ma soprattutto sarebbe bene sapere chi provvederà a cucinare questi piatti, oltre che la provenienza degli ingredienti. Su questi ultimi punti ci riserviamo di effettuare tutti gli accertamenti e le verifiche del caso”. Pronta la replica del sindaco di Azzate Gianmario Bernasconi: “Finalmente in Regione la Lega s’è accorta dell’esistenza della scuola di Azzate. Sarebbe stato interessante fosse intervenuta anche quando i profughi hanno spazzato il cortile della scuola dalle foglie, per permettere ai bambini di tornare a giocare. Ma in quel caso nessuno ha trovato niente da dire. I quattro ragazzi nigeriani hanno fatto molto per il paese in questi mesi, senza clamore. Martedì sarò anch’io a mangiare con i bambini, come ho fatto spesso; l’ultima volta hanno servito pasta e fagioli. E’ un piatto abbastanza lombardo?”

Saggezza di mamma

Al di là delle sterili polemiche politiche leghiste, che vorrebbero tutelare le tradizioni “lumbard” sia culinarie che linguistiche (ma la scuola bosina di Varese non era clamorosamente fallita nel 2014 con un buco di 800mila euro?), riteniamo che la migliore risposta alla questione l’abbia data una mamma. Ecco qui di seguito il testo della sua lettera al direttore di Varese News: ”

“Caro direttore,
sono “in conflitto d’interessi” e quindi non scrivo un articolo ma una lettera al “mio” giornale. La vicenda di cui voglio parlare riguarda infatti la scuola che frequenta mia figlia e quindi nella questione sono implicata come mamma, prima che come giornalista.

Si tratta di una cosa di cui scrivono molti quotidiani stamattina, ovvero la decisione dell’amministrazione di Azzate di invitare alla mensa dei bambini della primaria i quattro profughi nigeriani ospitati da un anno in paese e con l’occasione servire piatti tipici della Nigeria (riso alla curcuma, pollo, verdura e frutta). L’iniziativa rientra in un progetto più ampio che si chiama “Sapori del mondo – Menù senza frontiere” e che fa parte dell’offerta formativa. Non è dettaglio di poco conto. Sì, perché dopo i piatti nigeriani arriveranno quelli di altre culture, ma è già scritto che per l’aringa in salamoia o per i rookworst, le polpettine per intenderci, non ci sarà alcuna sollevazione popolare.

Questa cosa dei Nigeriani seduti a tavola con i bambini, invece, alla Lega Nord proprio non va giù. Sui social in ventiquattro ore si è scatenato il delirio: “I profughi cucineranno in mensa, chissà poveri bambini come staranno male dopo aver mangiato il riso alla curcuma”, “fermiamo l’invasione anche a tavola: vengano qui e mangino loro le nostre grigliate”. E ancora “chissà le condizioni igieniche in cui mangeranno i poveri bambini di Azzate” e si è arrivati persino a” se mio figlio andasse in quella scuola io lo ritirerei”.

Ecco, mia figlia in quella scuola ci va. E ci andrà anche martedì quando serviranno riso alla curcuma che probabilmente assaggerà soltanto, conoscendo i suoi gusti alimentari. Ma si sa la vita è così: non tutto si può “digerire al primo colpo”. I piatti saranno preparati dai cuochi della cooperativa che ha vinto l’appalto mensa, non dai profughi: i quattro ragazzi nigeriani saranno nella sala dove mangiano i bambini e parleranno della loro cultura e del loro cibo, insieme ad una dietologa (credo lombarda doc ma glielo chiederò). Poi ognuno a casa propria, senza grandi sconvolgimenti, se non che nel tritacarne mediatico ci sono finiti i bambini e non per colpa dell’amministrazione di Azzate. Complimenti vivissimi.

Chiedo la stessa solerzia e la stessa inflessibilità quando arriveranno i rappresentanti della comunità olandese a mensa: alti e biondi certo, ma avranno fatto tutti i vaccini? E se le polpette fossero troppo speziate? Gli ingredienti da dove arrivano? Se poi a spiegare perché in Olanda si mangia il tal cibo ci fosse, che ne so, Ruud Gullit sarebbe ancora meglio immagino, e forse i papà, così scandalizzati dal cibo nigeriano, sarebbero in prima fila a farsi firmare l’autografo.

Temo che non ci sarà un gran ressa martedì prossimo alla mensa della scuola primaria. Pazienza, ci sarà più riso e più pollo per i bambini che avranno avuto il “coraggio” di sfidare l’uomo nero: un premio se lo meritano, no?”

Invito

Inoltre noi di I CARE vorremmo invitare il consigliere Monti al nostro “Cenaforum” (film + cena etnica) che tutti gli anni, d’estate, organizziamo con successo qui a Travedona Monate. Ovviamente per lui l’ingresso è gratuito!